21/06/2025 –, Traccia Principale
Il videogioco può essere uno strumento a sostegno dell'istruzione, se ben dosato; e l'istruzione, per essere sana, deve avvalersi di strumenti trasparenti.
Fornire videogiochi didattici che siano software libero è quindi fondamentale per una classe che voglia crescere conscia di come funzioni la tecnologia che ci circonda. Bisogna tuttavia far sì che tali videogiochi non siano solo il frutto del volontariato di turno, acerbi e segnati dal poco tempo libero a disposizione, bensì che possano rappresentare una fonte di sostentamento per chi li produce (soprattutto in un'industria dai piedi d'argilla come quella videoludica). È possibile vivere di videogiochi? Ed è possibile farlo contribuendo al mondo didattico? Costerebbe più o meno a un istituto? Scopriamo come un modello di sviluppo libero può emancipare non solo chi lavora, ma anche chi insegna, chi studia e persino chi gioca.
La presentazione si concentrerà su due aspetti: quello economico (sia di chi fa videogiochi che di chi vuole commissionarli) e quello didattico. Demistificate quelle credenze sui videogiochi che fanno male e dimostrato che fare videogiochi oggi equivale a una vita di stenti (in proprio) o perlomeno alquanto instabile (da dipendente) nonostante sia un mercato rigoglioso e capillare, si cercherà di individuare un modello imprenditoriale sostenibile che vede nel software libero e nella didattica i propri punti saldi. Prima di tutto si fornirà un'istantanea del quadro scolastico italiano, capendo quali attività laboratoriali inerenti alle cosiddette STEM (o STIM, le discipline scientifico-tecnologiche) sono già presenti nelle classi e quali di queste si avvalgono o si possono avvalere del videogioco in quanto medium didattico. Si procederà poi a un’analisi delle metodologie videoludiche, con esempi pratici e un approfondimento riguardo le attività laboratoriali attuabili con la piattaforma di gioco a cubetti Luanti - spaziando da progetti pressoché a costo zero fino a soluzioni fatte su misura. Verranno inoltre fornite delle schede didattiche, che permetteranno a educanti e docenti di poter riproporre con facilità alcune delle attività discusse in classe.
Più conosciuto con il nome Zughy, Marco Amato è pixelista e consulente informatico. Appassionato all'aspetto filosofico della tecnologia, nel 2019 dà vita al collettivo Etica Digitale e nel 2022 diventa parte dell'organizzazione di Luanti, la piattaforma di gioco libera a cubetti